Tourelle des Perdrix - LoctudyTourelle des Perdrix - Loctudy
©Tourelle des Perdrix - Loctudy |A. Charlot

Fari e segnalatori

Giorno e notte, fari e segnalatori ci sorvegliano a 360°. Torrette, punti di riferimento, boe o fari, hanno tutti una propria personalità e una propria funzione di segnalazione marittima.

Torretta perniciosa a Loctudy e Île-Tudy

Simbolo visivo di Loctudy e dell’Île-Tudy, la torretta Perdrix si trova in mare all’ingresso del porto di pesca di Loctudy e all’ingresso del fiume a Pont-l’Abbé. Fu costruita per segnalare uno scoglio pericoloso per le navi.

All’inizio era un semplice albero di legno nel 1872, poi un faro con luce nel 1886. L’attuale torretta di 17,40 m fu eretta nel 1889.

Inizialmente dipinta di rosso, nel 1947 fu rivestita con il famoso motivo a scacchi bianchi e neri. Oggi non ha più alcuna utilità pratica per la navigazione, essendo stata sostituita nel 2000 da boe rosse e verdi, ma è stata conservata grazie alla determinazione dei due comuni interessati.

Faro di Sainte-Marine

Il faro di Sainte-Marine si trova sulla punta di Combrit, accanto al forte. Si trova alla foce del fiumeOdet, proprio di fronte al porto di Bénodet.

Il faro è stato costruito nel 1885: una luce bianca fissa su una torre quadrata all’estremità del frontone dell’edificio principale, alta 13,20 m, da César Maubrat, un imprenditore di Pont-l’Abbé.

Il faro fu elettrificato nel 1943 e poi danneggiato dalle truppe tedesche il 10 agosto 1944.
Insieme alla luce del faro di Bénodet, forma una linea di vista verso nord, permettendo di raggiungere il porto di fronte a Bénodet.

Faro di Guilvinec

Ogni giorno, questo faro dai colori vivaci assiste al ritorno dei pescherecci costieri e allo sbarco del pescato fresco.

Il faro di Guilvinec è noto anche come faro del molo nord. È un faro portuale rosso e bianco costruito nel 1922.

Dal 17 marzo 1923 illumina e protegge l’ingresso del porto di Guilvinec e la sua diga foranea.

Seguendo la banchina e salendo alcuni gradini, si può raggiungere il suo piccolo balcone a terra. Stando dietro la balaustra, si possono salutare i pescatori che rientrano in porto nel tardo pomeriggio.

Faro di Langoz in Loctudy

Vicino al centro, il faro di Langoz testimonia losfruttamento delle alghe. Si trattava di un’attività diffusa lungo tutta la costa tra il 1780 e il 1950. Le alghe venivano bruciate nei “forni goémon”, trincee rettangolari scavate nel terreno lungo tutta la costa.

Non era consentito lavorare le alghe di notte. L’accensione del faro la sera segnava la fine del lavoro, fino allo spegnimento nelle prime ore del mattino.

Recinto del faro e muro di cinta a Léchiagat

All’estremità del porto, il simbolo rosso e bianco di Croas Malo è alto 25 metri e annuncia con orgoglio la città. Il muro di cinta non produce luce, ma è un elemento visibile e riconoscibile per i naviganti in mare. Il punto di riferimento di Croas Malo deve essere allineato con altri elementi della costa per trovare la giusta rotta ed entrare nel porto di Guilvinec.

All’estremità del porto di Léchiagat, un faro incastonato in un recinto è una tappa obbligata per gli amanti del patrimonio marittimo. È possibile proseguire la passeggiata prendendo la banchina a sinistra all’uscita del recinto, per una vista sul mare e sul porto di Guilvinec.

Faro a Men Ar Groas a Lesconil

A Lesconil, alla fine del porto (banchina est), prendetevi del tempo per ammirare il faro Men Ar Groas, costruito nel 1905 contro l’omonimo menhir.

Per la cronaca, i pescatori hanno dovuto aspettare circa cinquant’anni prima che il faro si alzasse in cielo a causa di lunghe procedure amministrative. Prima della sua costruzione, si dice che un negoziante del villaggio mettesse ogni sera una lampada di paraffina sul davanzale della finestra per guidare i marinai. Una missione e una sfida, per evitare che la lampada si spenga nelle serate di vento…